L’acquisto di pneumatici usati è sempre più diffuso: quali sono i vantaggi e i rischi? Ecco tutto quello che bisogna sapere prima di comprare gomme usate.
L’acquisto di pneumatici usati è una pratica sempre più diffusa, una scelta che gli automobilisti compiono alla ricerca del risparmio. È una soluzione vantaggiosa? Quali sono i benefici e i rischi di questo tipo di alternativa? Prima di comprare gomme auto usate sono diverse le valutazioni da effettuare per capire se – oltre a essere un’opzione più economica e su questo non ci sono dubbi – è anche effettivamente conveniente. Spendere meno infatti non significa sempre risparmiare, perché in caso di prodotti di scarsa qualità aumenteranno le spese di gestione già nel breve-medio periodo. Vediamo allora cosa deve prendere in considerazione un automobilista interessato ad acquistare pneumatici usati, quali sono i vantaggi e gli svantaggi e come si può rendere questa scelta davvero conveniente.
Di primo acchito, la risposta è scontata: meglio acquistare pneumatici nuovi. Tuttavia anche questa certezza non è inscalfibile e possono esserci dei distinguo, ed è in tale frangente che l’acquisto di gomme usate può avere un senso. In linea generale i pneumatici premium nuovi sono sempre da preferire, e in molti casi le coperture top di gamma si rivelano migliori persino da usate rispetto a quelle nuove proposte da brand di secondo e terzo piano, ad esempio quelli orientali, che mettono a disposizione i cosiddetti pneumatici economici. Per quale motivo? Le tecnologie sono talmente sviluppate che permettono a questi prodotti di essere più performanti pure da usati in confronto alle gomme low cost nuove, sia in termini di rendimento che di durata chilometrica. A parità di costo, dunque, potrebbe risultare più conveniente puntare su pneumatici usati se appartenenti al segmento premium.
Il confronto fra gomme usate di fascia alta e nuove del segmento economico viene in genere vinto dalle prime, in virtù del fatto che per la loro realizzazione sono impiegati i materiali migliori e le tecnologie più evolute. Anche se usate, dunque, tali coperture sono migliori di quelle nuove sia per quel che concerne le prestazioni che per la durata. In tal senso, Michelin garantisce un rendimento ottimale delle sue gomme sino al limite legale dello spessore del battistrada di 1,6 millimetri, garanzia che invece non possono offrire i pneumatici di marchi secondari, non in grado di assicurare prestazioni ottimali e costanti per tutto il ciclo vitale della gomma, come riescono a fare i brand di punta del settore, come ad esempio Michelin appunto e Continental, solo per citarne due. Tuttavia l’acquisto di pneumatici usati deve avvenire attraverso canali certificati, affinché si possa essere sicuri di comprare gomme che, seppur già impiegate, siano nelle migliori condizioni.
Il principale vantaggio, nonché quello più ricercato da chi punta su questo tipo di prodotti, è il risparmio: l’acquisto di gomme usate permette un esborso inferiore per tale voce di spesa. Un altro vantaggio è che, sfruttando l’usato, i prodotti di alta qualità diventano più accessibili, poiché acquistabili anche da coloro che non possono permettersi in condizioni normali di comprare pneumatici Continental, Michelin, Goodyear o Pirelli nuovi, per via del loro costo elevato. Così facendo si può dotare la propria vettura di coperture ancora in buono o addirittura ottimo stato, riducendo la spesa senza rinunciare alla qualità, anzi. Pure da usati, infatti, i pneumatici premium offrono il meglio che l’attuale tecnologia del settore può mettere a disposizione e montandoli a bordo si può incrementare la sicurezza al volante, nonché migliorare le performance.
Lo svantaggio principale sta nel fatto che non si conoscono le reali condizioni della gomma, a parte il battistrada; vale a dire che non possiamo sapere quale sia lo stato di salute della carcassa, quale tipo di sollecitazioni abbia dovuto sopportare fino a quel momento, e di conseguenza quanto effettivamente potrà reggere. Anche evitando l’acquisto da privati – sempre sconsigliato poiché le garanzie sono pressoché nulle – nemmeno dai canali ufficiali dei rivenditori che commercializzano gomme usate abbiamo la possibilità di sapere quanto realmente quelle coperture siano in ottimo stato, sebbene abbiano superato tutti i test e i controlli appositi. Un altro aspetto negativo è l’effettiva durata che possono assicurare e che rappresenta un’incognita, legata alla quantità di battistrada rimasto. Quindi se con le gomme nuove si possono fare delle previsioni – a livello molto approssimativo, perché sono tantissimi i fattori che incidono sul consumo – con quelle usate ciò non è possibile.
I rischi sono ovviamente correlati alla loro tenuta: è vero che i pneumatici premium possono fornire una maggiore resistenza, ma non essendo a conoscenza della loro “vita precedente” non possiamo sapere che tipo di sollecitazioni e stress abbiano subito e quanto tutto ciò abbia inciso nella loro struttura. Ci si può perciò ritrovare a bordo coperture non perfettamente integre e che potrebbero dare dei problemi una volta installate. Il pericolo peggiore è un cedimento improvviso, magari mentre si sta viaggiando ad andatura elevata, con conseguente perdita di controllo del veicolo. In tal caso l’acquisto non solo non sarà stato conveniente, ma addirittura controproducente. Questi rischi sono sempre connessi all’acquisto di pneumatici usati e possono essere solo ridotti ma mai eliminati del tutto scegliendo rivenditori di usato affidabili – che svolgono tutti i controlli necessari sulle gomme prima di rimetterle in commercio – ed evitando la compravendita da privati.
Non potendo avere accesso alla struttura interna, gli elementi che si possono controllare di un pneumatico usato sono solamente quelli esterni, a partire dal battistrada per assicurarsi che lo spessore degli intagli sia superiore a 1,6 millimetri. Se la gomma è prossima a questo limite, non va acquistata poiché l’intero set andrebbe poi sostituito nel giro di breve o brevissimo tempo. Le misurazioni della profondità degli intagli devono essere effettuate in più punti del battistrada, così da accertarsi che non vi siano alcune parti più usurate di altre e che il consumo sia stato omogeneo sino a quel momento. Si deve verificare che non siano presenti riparazioni, perché anche se sono state eseguite correttamente l’integrità del pneumatico è ormai minata e sarebbe meglio evitarne l’acquisto. L’aspetto esteriore è un altro fattore da analizzare, controllando che non siano presenti screpolature, tagli e altre anomalie. Infine bisogna documentarsi sul DOT, ovvero la data di produzione, per capire quanto siano vecchie le coperture: se sono su strada già da 5 o 6 anni, non vanno comprate perché si tratta del limite temporale massimo oltre il quale non possono più garantire la piena efficienza.
È chiaro che il costo più basso fa gola a molti, ma le gomme usate non sono per tutti e a dire il vero risultano realmente convenienti per un numero limitato di automobilisti. In linea generale parliamo di coloro che percorrono pochi chilometri durante l’anno a bordo di vetture utilitarie e city car, soprattutto in contesti cittadini, dove le sollecitazioni per i pneumatici sono inferiori. Questo perché non conoscendo le reali condizioni della carcassa, è preferibile evitare di sottoporla a stress su tragitti impegnativi e ad alte velocità su vetture potenti. Come possiamo vedere, si tratta di un range di impiego piuttosto ridotto e il loro acquisto è un compromesso con fin troppi paletti; tutto ciò ci fa capire che è sempre meglio puntare su coperture nuove e se non è possibile acquistare quelle top di gamma poiché troppo costose, ci sono tante opzioni che possono vantare un buon rapporto fra qualità e prezzo, grazie alle quali contenere la spesa senza rinunciare a un prodotto valido (e che permettono di evitare le coperture low cost, le quali a conti fatti garantiscono solo un risparmio iniziale ma non sul medio-lungo termine).