In che modo si controlla lo stato dei pneumatici? Ecco tutti i consigli utili per gli automobilisti per verificare la condizione delle gomme della propria auto
Perché è importante controllare lo stato dei pneumatici? Si tratta di una questione di sicurezza, in quanto dall’integrità e dall’efficienza delle gomme auto dipende la nostra incolumità al volante. Coperture usurate oppure danneggiate possono comportare conseguenze anche gravi, come perdita del controllo del veicolo e incidenti, che mettono a repentaglio la sicurezza di chi guida, dei passeggeri a bordo e di coloro che si trovano nelle vetture attorno. Per tali ragioni gli esperti consigliano di controllare con attenzione lo stato di salute dei pneumatici e di farlo a cadenza regolare, ogni 3-4 settimane circa, così da mantenere le gomme auto sempre al massimo dell’efficienza e in modo da poter intervenire prontamente in caso di problematiche o anomalie. Vediamo allora alcuni suggerimenti preziosi per verificare lo stato dei pneumatici.
Prima di fornire i consigli utili, cominciamo facendo un po’ di chiarezza su tale aspetto: di base è sempre meglio affidare i controlli ad un gommista, che dispone non solo delle competenze e dell’esperienza necessaria, ma anche della strumentazione indispensabile per svolgere indagini approfondite e rilevare anomalie che non sono visibili a occhio nudo e possono sfuggire ad un automobilista. Tuttavia è possibile agire anche con il fai da te per verificare alcuni fattori: ad esempio l’usura, se è eccessiva oppure disomogenea, la presenza di eventuali danneggiamenti sulla superficie della gomma, che siano i fianchi o il battistrada, e ancora la pressione di gonfiaggio, che dev’essere sempre corretta per far funzionare in maniera ottimale le coperture. Tenere d’occhio questi elementi a cadenza regolare permetterà di preservare al meglio i pneumatici e la loro funzionalità.
Il controllo visivo consente di verificare che non siano presenti anomalie sulla superficie della gomma e può essere svolto in autonomia da qualunque possessore di auto. Bisogna accertarsi che il consumo del battistrada sia omogeneo e che non ci siano parti – al centro oppure sui lati – più consumate di altre, perché in questo caso significa che c’è qualcosa che non va e i pneumatici non lavorano correttamente. È necessario poi fare attenzione all’eventuale presenza di danni o altre problematiche, come ad esempio bolle o scalfitture, tagli, screpolature, oggetti conficcati, che con l’andare dei chilometri possono portare la gomma a sgonfiarsi o addirittura a cedere di schianto, nell’ipotesi peggiore. Individuare prontamente qualcuna di queste anomalie consente di intervenire con tempestività e circoscrivere il danno, ripristinando l’efficienza e la funzionalità dei pneumatici. Ecco perché il controllo visivo dev’essere effettuato ogni 3-4 settimane circa, su tutte e quattro le gomme naturalmente.
Il secondo elemento da controllare con regolarità è la pressione delle gomme, che dev’essere sempre corretta in base alle indicazioni fornite dal produttore del veicolo e riportate nel libretto di circolazione (e nella parte interna dello sportello lato guidatore). Delle gomme sgonfie comportano rischi alla guida poiché saranno meno efficienti e non in grado di garantire l’aderenza al suolo necessaria. A questo si aggiungono altre problematiche, come ad esempio l’aumento della resistenza al rotolamento – e di conseguenza dei consumi di carburante – e una maggiore esposizione a danni e forature, che a seconda della gravità possono obbligare alla sostituzione della copertura danneggiata. A ciò si somma poi il consumo anomalo del battistrada, perché il peso della vettura non viene distribuito in maniera uniforme sulla gomma e finisce per gravare solo su alcune parti. Nel caso si riscontri una pressione inferiore anche solo di 0.1 o 0.2 bar rispetto a quando indicato, è necessario provvedere a ripristinarla.
L’usura gomme può essere verificata in diversi modi dall’automobilista stesso: quello più comodo è attraverso uno spessimetro digitale, uno strumento dal costo di pochi euro, dotato di una sorta di punta da inserire nelle scanalature della gomma; tramite il display digitale, in maniera quasi istantanea restituisce la profondità del battistrada. Per legge questa dev’essere superiore a 1.6 millimetri, nel caso sia inferiore bisogna provvedere subito alla sostituzione delle gomme. Il controllo si effettua in vari punti del pneumatico, per verificare che il consumo sia omogeneo in tutta la superficie. In alternativa, ci si può dotare di cartoncino e penna: si infila il cartoncino nelle scanalature presenti sul battistrada e con la penna si segna il punto più esterno. Dopodiché con un righello si procede alla misurazione: se la profondità è superiore a 1.6 millimetri si può continuare a circolare, in caso contrario le gomme vanno cambiate. Anche usando questo metodo, le misurazioni devono essere effettuate in diversi punti del battistrada.
Un battistrada usurato espone a diversi rischi l’automobilista: innanzitutto viene a mancare il grip sull’asfalto, in modo particolare quando questo non è asciutto. Aumenta esponenzialmente il pericolo di aquaplaning, poiché gli intagli non hanno la profondità sufficiente per smaltire l’acqua presente sulla sede stradale in maniera adeguata, e ciò porta alla perdita di controllo del veicolo anche a basse velocità. In generale diminuisce la tenuta di strada, soprattutto con l’aumentare della velocità, e il veicolo risulta meno preciso, inoltre si allungano significativamente gli spazi di frenata. Oltre ai pericoli che si corrono, bisogna poi aggiungere le eventuali sanzioni in caso di controlli (a partire da 78 euro), che possono arrivare fino alla decurtazione di punti dalla patente e al sequestro del veicolo a seconda delle circostanze e del livello di usura raggiunto dal battistrada: ecco perché bisogna accertarsi che lo spessore sia sempre superiore a 1.6 millimetri.
Quando si controlla il battistrada di un pneumatico, è necessario saper distinguere il tipo di usura. Ce ne sono 5:
Se si riscontra un’usura anomala sulle gomme, bisogna recarsi quanto prima dal gommista affinché possa individuare la causa e procedere alla sostituzione del pneumatico se questo non può più essere utilizzato. In caso di danni, sebbene non abbiano portato a una perdita di pressione della gomma, bisogna provvedere alla sostituzione con il ruotino, per evitare di peggiorare la situazione e scongiurare cedimenti improvvisi, e raggiungere la propria officina di fiducia, portando con sé anche il pneumatico danneggiato. Sarà il gommista a valutare l’entità del danno e stabilire se la gomma può essere riparata oppure è necessaria la sua sostituzione con una nuova. Infine, anche se appaiono perfettamente integri, i pneumatici andrebbero sostituiti di base ogni 5-6 anni, in quanto la gomma tende a seccarsi con il tempo e con l’esposizione ai raggi UV del sole, sebbene con le dovute accortezze sia possibile farli durare più a lungo.