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Come riconoscere la necessità di sostituire i pneumatici

Published in montaggiogomme by Federico, 5/29/2024 0

Riconoscere quando è il momento di sostituire i pneumatici è essenziale per guidare sempre in sicurezza: ecco tutti gli aspetti che è necessario considerare.

Capire quando sostituire i pneumatici è essenziale per evitare di circolare con coperture eccessivamente usurate oppure danneggiate, e garantire sempre condizioni di massima sicurezza alla guida. Non avendo una data di scadenza, non è possibile stabilire a priori un limite entro il quale le gomme auto debbano essere sostituite e sul loro ciclo vitale incidono numerosi fattori, in primis lo stile di guida, lo stato delle strade che si percorrono, ovviamente il numero di chilometri che si compiono ogni anno e la tipologia di veicolo, solo per citare i principali. In più, bisogna sempre considerare il livello di manutenzione a cui sono state sottoposte nel tempo. Ragion per cui lo stesso treno di gomme può durare 2 anni oppure 5 o 6 a seconda dell’impiego: come capire quando è arrivato il momento di cambiarle?

Sostituzione pneumatici: quanto incide l’età?

L’età è uno degli elementi da prendere in considerazione nella valutazione dello stato di salute dei pneumatici, ma non è un fattore decisivo semplicemente perché le gomme auto non hanno una data di scadenza. Ciò significa che un set di coperture in uso da 3-4 anni e ben mantenuto si rivela più efficiente di un set con un solo anno di età ma che ha ricevuto una manutenzione scarsa. Questo però non vuol dire che i pneumatici siano immortali e abbiano una durata infinita: gli esperti consigliano di sostituirli dopo 5 o 6 anni al massimo anche se risultano perfettamente integri, poiché questo lasso di tempo incide sulla mescola che con l’invecchiamento perde elasticità e quindi non è più in grado di garantire un buon livello livello di performance, pur avendo sempre effettuato una manutenzione ottimale.

Usura del battistrada: è il parametro fondamentale?

L’usura del battistrada è uno dei parametri da tenere maggiormente sotto controllo – sebbene non l’unico – per capire quando è necessario sostituire i pneumatici. Per legge, lo spessore delle scanalature sul battistrada deve avere una profondità di 1,6 millimetri, perciò quando si raggiunge questo limite (o si è prossimi a raggiungerlo) bisogna provvedere al cambio gomme. Nell’eventualità di un controllo, infatti, si è esposti a sanzioni che possono arrivare anche al sequestro del mezzo, qualora lo spessore degli intagli sia molto inferiore al limite minimo. Diversi produttori consigliano di provvedere alla sostituzione quando lo spessore è intorno ai 3 millimetri, tuttavia ciò è solo un consiglio, infatti la profondità di 1,6 è sufficiente per garantire condizioni minime di sicurezza, naturalmente nel caso si montino pneumatici premium, realizzati per mantenere ottimali le prestazioni pure con l’avanzare dell’usura del battistrada.

Come si misura lo spessore del battistrada?

La misurazione dello spessore del battistrada è più semplice di quanto si possa immaginare. Ci si può dotare di uno strumento digitale, denominato spessimetro, con cui effettuare l’operazione: il suo funzionamento è alla portata di tutti, dato che basta inserire la punta del dispositivo nelle scanalature e sul display comparirà la profondità. In alternativa si possono utilizzare cartoncino e penna: si inserisce il cartoncino nelle scanalature – in più punti, così da individuare un’eventuale usura anomala – e si segna con la penna il punto più esterno, per poi misurare con un righello la distanza riportata. Se è superiore a 1,6 millimetri, è possibile continuare a usare le gomme a bordo, se è inferiore vanno sostituite quanto prima. Inoltre molti modelli di pneumatici dispongono di appositi tasselli che fungono da indicatori collocati proprio negli intagli per verificare con un colpo d’occhio la loro profondità: se risultano consumati, significa che il limite di 1,6 millimetri è stato raggiunto e dunque si deve provvedere con il cambio gomme.

Segni di danni esterni

I danni esterni sono un campanello d’allarme che non va assolutamente sottovalutato: rientrano in questa categoria tagli, screpolature, bolle, rigonfiamenti e scalfitture. In tutti questi casi si tratta di segnali che qualcosa non va sulla superficie esterna oppure nella struttura interna della gomma, e bisogna procedere il prima possibile con la sostituzione, per evitare che si verifichino guai peggiori. In presenza di bolle o rigonfiamenti, infatti, il pneumatico può perdere pressione all’improvviso o addirittura esplodere durante la marcia, con conseguenze che potrebbero essere molto gravi. A seconda del tipo di danno è possibile che ceda la struttura interna e in tale circostanza ci si ritroverebbe con una gomma a terra senza preavviso, col rischio di perdere il controllo del veicolo se si sta viaggiando ad elevata velocità. Se si riscontra uno di questi problemi durante un controllo visivo, ci si deve subito recare dal proprio gommista di fiducia.

I controlli regolari possono fare la differenza

I controlli regolari sui pneumatici sono essenziali per garantire il loro corretto funzionamento, ma anche per prolungarne il ciclo vitale e di conseguenza sostituirli con una frequenza minore. Ogni 3-4 settimane va svolto un controllo visivo e quello della pressione di gonfiaggio, per accertarsi che sia sempre nei valori corretti. Spesso sottovalutata, la pressione è in realtà un elemento cruciale per la buona salute dei pneumatici e per consentire loro di lavorare nelle migliori condizioni. Buona parte dei problemi che affliggono le gomme delle auto che circolano sulle nostre strade è riconducibile proprio ad una pressione non corretta e alla mancanza di controlli, che finiscono per sfociare in danni gravi. Intervenendo invece in maniera tempestiva, si ha la possibilità di valutare l’entità della problematica ed eventualmente agire per risolverla, talvolta evitando la sostituzione del pneumatico, con un conseguente risparmio in termini economici.

Quali altri controlli andrebbero svolti?

I controlli regolari sulle gomme possono essere svolti in autonomia dal proprietario dell’auto, altri invece devono per forza di cose essere affidati al gommista. Fra questi rientrano il controllo dell’allineamento e dell’equilibratura dei pneumatici, da effettuare in linea di massima una volta all’anno oppure in occasione del cambio gomme stagionali, nel passaggio da invernali a estive e viceversa. Inoltre ci si deve recare in officina per un controllo sull’allineamento delle ruote nel caso di un incidente anche lieve oppure di un urto particolarmente deciso contro un cordolo, un marciapiede o il bordo di una buca, poiché l’impatto potrebbe aver portato a un disallineamento non percepibile nell’immediato ma che a lungo andare può causare problemi alle coperture e alla guida, come ad esempio vibrazioni e auto che tira da un lato nonostante il volante sia perfettamente dritto.

La durata chilometrica delle gomme è un parametro affidabile?

In questo caso vale lo stesso discorso fatto per l’età: i pneumatici non hanno una durata chilometrica prestabilita, quindi non è possibile dire se debbano essere sostituiti dopo 20 mila oppure 40 mila chilometri. Come detto in precedenza, con una manutenzione ottimale e uno stile di guida non particolarmente esigente, le gomme auto possono percorrere anche 50-55 mila chilometri nel loro ciclo vitale, mentre con una manutenzione insufficiente e una guida stressante, potrebbe risultare necessario sostituirli dopo meno di 20 mila chilometri percorsi. Su questo aspetto incidono troppi fattori per poter fornire dati oggettivi e validi per tutti gli automobilisti, per cui la durata chilometrica è un elemento molto relativo per capire quando le coperture debbano essere sostituite. In tal senso almeno l’età delle gomme offre un limite ben preciso da non superare: non oltre i 5 o 6 anni per evitare di ritrovarsi con pneumatici invecchiati e perciò pure pericolosi, soprattutto nelle condizioni più critiche quando l’aderenza sull’asfalto è scarsa.