La sostituzione delle gomme auto è un’operazione che si può fare anche in autonomia, ma serve attenzione: ecco gli errori più comuni che bisogna evitare.
La sostituzione pneumatici fai da te è un’operazione a cui gli automobilisti si affidano con l’intento di risparmiare; attenzione, però: può essere effettuata solo se si sostituiscono le ruote complete, vale a dire gomma più cerchio, in quanto cambiare solo i pneumatici mantenendo gli stessi cerchi è una procedura ben più complessa e soprattutto può essere svolta solamente in officina, poiché servono attrezzature specifiche. Sebbene cambiare le ruote complete sia più semplice, è necessaria comunque una certa accortezza per non commettere errori nel montaggio gomme: vediamo quali sono quelli più comuni e cosa fare per evitarli, così da portare a termine a regola d’arte la sostituzione e poter circolare in totale sicurezza al volante della propria auto.
Nella procedura di smontaggio e montaggio gomme auto ci sono errori che vengono commessi con più frequenza di altri. Il primo si verifica con i pneumatici direzionali oppure quando si effettua l’inversione fra anteriori e posteriori: molto spesso gli automobilisti non posizionano le coperture nel verso giusto e ci si accorge di ciò solo una volta concluse le operazioni, quando ci si mette al volante; in queste situazioni, infatti, la vettura può risultare instabile e il livello di aderenza insufficiente, una combinazione che può causare problemi di tenuta di strada. La pericolosità di tutto ciò si amplifica poi con l’alta velocità e in condizioni di scarso grip sull’asfalto, ad esempio in caso di pioggia, con maggiori possibilità di perdita di controllo del veicolo o di incappare in un incidente. Perciò se la propria vettura è dotata di gomme direzionali, attenzione all’installazione nel senso corretto quando si procede al montaggio.
Al termine delle operazioni di montaggio gomme, capita a molti automobilisti di scordarsi la misurazione della pressione dei pneumatici. Questo significa spesso ritrovarsi a circolare con coperture sgonfie, che di conseguenza si usurano più rapidamente e causano un incremento nei consumi di carburante per via della superiore resistenza al rotolamento. Eppure servono pochi secondi per misurare la pressione di gonfiaggio di tutte e quattro le gomme attraverso un manometro, perciò fra gli errori più comuni che si commettono questo è anche il più facilmente evitabile. La misurazione può essere fatta in una stazione di servizio oppure in autonomia acquistando un manometro, il cui costo è davvero contenuto (si parla di poco più di 10 euro per i prodotti più economici) e alla portata di tutti, dopodiché in caso sia necessario si può provvedere al gonfiaggio. Montando sul veicolo pneumatici che sono stati a lungo conservati – ad esempio per il cambio stagionale da invernali a estivi, e viceversa – il controllo della pressione è un passaggio essenziale.
Prima di installare le gomme sulla vettura, si deve controllare il livello di usura del battistrada misurando lo spessore degli intagli. Spesso ci si dimentica di farlo e il rischio è quello di circolare con pneumatici eccessivamente usurati, se la profondità delle scanalature è prossima oppure inferiore a 1,6 millimetri. Questo è il limite stabilito dal Codice della strada, per cui nell’eventualità di un controllo si è anche a rischio sanzioni, che vanno dalla semplice multa sino alla sospensione dalla circolazione fino a quando l’automobilista non avrà provveduto alla sostituzione delle gomme. Pure questa misurazione si può svolgere in pochi secondi mediante uno strumento chiamato spessimetro (anch’esso dal costo economico) che rileva la profondità degli intagli. Le misurazioni devono essere effettuate in vari punti del battistrada in modo da individuare un’eventuale usura anomala, con parti che risultano più consumate di altre.
L’età dei pneumatici è un elemento molto importante ma sottovalutato da numerosi guidatori, che finiscono così per commettere l’errore di installare gomme ormai vecchie a bordo delle loro auto. Come sapere quanti anni hanno i pneumatici da montare? Semplice, attraverso il DOT: acronimo di Department of Transportation, consiste in una serie di numeri e lettere presente sul fianco della copertura, le ultime quattro cifre ci rivelano l’età delle gomme in questione poiché riportano la settimana e l’anno in cui sono state fabbricate. Se le coperture hanno già 5 o 6 anni sulle spalle, è consigliato sostituirle perché sebbene il battistrada non sia ancora consumato, la mescola della gomma con il passare del tempo perde elasticità e perciò diminuisce l’aderenza che è in grado di garantire, in quanto si “indurisce”. Entro i 3-4 anni dalla data di produzione, invece, i pneumatici riescono a fornire performance valide.
Prima dell’installazione, un’attenta ispezione visiva serve per individuare eventuali anomalie presenti sulla superficie dei pneumatici. Fra queste rientrano senza dubbio screpolature (segnale di invecchiamento della mescola), bolle, rigonfiamenti e scalfitture, tutti segni che indicano la presenza di una problematica seria e che può coinvolgere anche la struttura interna del pneumatico. Il montaggio delle gomme che mostrano tali segni è sconsigliato: ciò che bisogna fare è sottoporle al controllo di un gommista, in modo da capire l’entità del danno e stabilire se può essere riparato oppure no. In linea generale però per questa tipologia di problematiche non è possibile la riparazione, ragion per cui le coperture dovranno essere sostituite. Danni di tale genere possono avere infatti conseguenze molto negative come ad esempio il cedimento della struttura interna della gomma, che può avvenire all’improvviso magari mentre si sta viaggiando ad alta velocità… Uno scenario da evitare assolutamente.
Gli errori più comuni sottolineati finora hanno riguardato la fase di montaggio dei pneumatici, ma ce n’è uno che viene commesso con una certa frequenza subito dopo l’avvenuto smontaggio: la mancata pulizia delle gomme. Il loro lavaggio è essenziale prima della conservazione – nel caso, lo ripetiamo, si usino due treni di pneumatici durante l’anno, uno invernale e l’altro estivo – per preservare le coperture nelle condizioni migliori ed evitare che lo sporco ed elementi corrosivi (come ad esempio la polvere sprigionata dalle pastiglie dei freni e gli oli presenti sulle strade) possano danneggiare non solo la gomma ma anche il cerchione durante i mesi di inattività. Prima di procedere allo stoccaggio, dunque, si deve provvedere a un’accurata pulizia del pneumatico e dei cerchi, per poi passare alla conservazione che deve avvenire in un luogo sicuro, riparato e non esposto alla luce diretta del sole e agli agenti atmosferici. L’ambiente in cui verranno collocate le gomme dovrà avere una temperatura mite, senza sbalzi termici, e all’interno di esso non devono essere presenti elementi chimici che possono entrare in contatto con i pneumatici, in quanto potrebbero danneggiarli.