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Come scegliere il compressore d’aria portatile per gonfiare i pneumatici

Published in montaggiogomme by Federico, 12/30/2024 0

Un compressore d’aria portatile è uno strumento molto utile per gonfiare i pneumatici in maniera autonoma: vediamo cosa considerare per una scelta corretta.

Un compressore d’aria portatile può essere uno strumento molto utile a bordo di una vettura, così da poter gonfiare i pneumatici, ma anche il ruotino di scorta, in maniera autonoma, senza bisogno di recarsi presso un’officina o una stazione di servizio. Lo si può impiegare nel corso della manutenzione ordinaria che riguarda le gomme auto, per ripristinare la pressione di gonfiaggio corretta qualora fosse insufficiente, e soprattutto si rivela fondamentale in caso di imprevisti su strada, ad esempio una foratura; se il pneumatico è danneggiato va sostituito con il ruotino ma se questo – a causa magari di una manutenzione non regolare – risulta sgonfio, lo si può gonfiare prontamente, evitando di dover restare fermi in attesa di aiuto. Vediamo allora quali parametri considerare per scegliere il miglior compressore d’aria portatile.

Compressori d’aria portatili: come funzionano?

I compressori d’aria portatili funzionano esattamente come quelli che si collegano alla corrente elettrica, insufflando aria nei pneumatici attraverso la valvola. Esistono principalmente due tipologie di compressori portatili, quelli con presa da 12 volts e quelli wireless. I primi, attraverso l’apposito cavo, si collegano all’accendisigari della vettura mentre gli altri funzionano senza fili. L’elemento principale da tenere in considerazione prima dell’acquisto è la quantità di aria che possono erogare, poiché se questo valore è basso sarà necessario più tempo per il gonfiaggio di un pneumatico, fino a 10-15 minuti nel caso in cui ci si trovasse con una gomma totalmente a terra. Inoltre un altro fattore da valutare è la rumorosità, che può essere piuttosto marcata e risultare fastidiosa nei modelli a 12 volts, soprattutto se per il gonfiaggio richiedono molti minuti.

Compressori portatili senza fili: come sono?

I compressori portatili senza fili non hanno bisogno di essere collegati a una presa e funzionano mediante una batteria. Questa ovviamente deve essere ricaricata affinché il compressore possa entrare in funzione e nella stragrande maggioranza dei casi per la ricarica si utilizza una normale presa domestica da 220 volts. Sono più costosi della tipologia precedente e si deve valutare con attenzione la capacità della batteria, la principale incognita circa il loro funzionamento; se non adeguata, infatti, potrebbe rendere sostanzialmente inutile il compressore in quanto incapace di portare a termine il gonfiaggio della ruota bucata. Per alcuni modelli di dimensioni compatte può risultare difficile gonfiare gomme di grandi dimensioni, proprio perché la portata d’aria che sono in grado di erogare è insufficiente, e sono quindi più adatti a pneumatici di piccole dimensioni, come quelli che equipaggiano le utilitarie e le city car.

Cosa valutare prima di acquistare un compressore d’aria portatile?

Fra gli elementi principali da valutare, come abbiamo già anticipato, la portata d’aria che può erogare, la pressione massima che riesce a raggiungere e la velocità di gonfiaggio, aspetti essenziali per capire se un compressore è adeguato per le nostre esigenze oppure no. Inoltre bisogna considerare le dotazioni aggiuntive di cui possono disporre, ad esempio un manometro – analogico o digitale, quest’ultimo in genere più preciso – grazie a cui tenere sotto controllo in maniera precisa la pressione durante il gonfiaggio, un sistema di protezione da sovraccarico per evitare il surriscaldamento durante l’uso, una torcia utile per quando si deve intervenire in condizioni di scarsa luminosità e funzioni specifiche fra cui lo spegnimento automatico una volta raggiunta la pressione che era stata impostata in precedenza. Naturalmente tali accessori aggiuntivi comportano un aumento del costo per cui la selezione va fatta tenendo conto del budget che si ha a disposizione.

Quali vantaggi offre un compressore portatile?

Ingombri ridotti e praticità di utilizzo sono i vantaggi che garantisce un compressore portatile: grazie alle dimensioni compatte può infatti essere agevolmente collocato nel bagagliaio e usato all’occorrenza. Attenzione però, poiché se eccessivamente piccolo potrebbe non garantire un’erogazione d’aria sufficiente e rivelarsi quindi un acquisto sbagliato. Può inoltre essere adoperato anche per altri utilizzi e per gonfiare non solo le gomme auto, ma pure quelle di una bici o di una moto, palloni, accessori da mare come materassini, insomma il suo acquisto si può rivelare utile non soltanto per la propria vettura. È senza dubbio più pratico e comodo di un compressore di dimensioni standard, e ovviamente meno costoso, una valida opzione se l’intenzione è quella di utilizzarlo all’occorrenza o in maniera saltuaria per le operazioni di gonfiaggio. La spesa può essere davvero contenuta, anche inferiore ai 20 euro per i modelli più economici e con una dotazione aggiuntiva scarna.

È meglio il kit di riparazione dotato di compressore portatile oppure il ruotino di scorta?

I compressori portatili sono un elemento imprescindibile del kit di riparazione, ovvero lo strumento che si usa per riparare le gomme bucate – attraverso l’insufflaggio al loro interno di una miscela di schiuma e aria, che tappa il foro e ripristina la corretta pressione – che rappresenta anche l’opzione più gettonata soprattutto negli anni recenti. Il motivo è semplice e i vantaggi li abbiamo visti in precedenza: ingombri ridotti, peso decisamente inferiore rispetto a quello di una ruota o un ruotino di scorta, facilità di utilizzo, alla portata di qualunque automobilista. Tuttavia il kit di riparazione presenta dei limiti che non sono di poco conto: innanzitutto può agire solo su forature di dimensioni minime, parliamo di pochi millimetri di diametro, per cui in caso di danni più consistenti ci si ritroverà costretti a rimanere in attesa di soccorso. Inoltre è un dispositivo usa e getta: la bomboletta di schiuma può essere adoperata una sola volta e poi deve essere ricomprata per poter disporre di un kit di emergenza pronto all’uso.

Il ruotino invece si può riutilizzare più volte (oltre 10 impieghi, considerando il suo chilometraggio massimo di 1000 chilometri e non più di 80-100 chilometri di percorrenza quando lo si monta) e soprattutto permette di ripartire a prescindere dal tipo di danno subito dal pneumatico, proprio perché va a sostituirlo. Perciò dotarsi di un compressore d’aria portatile è senz’altro utile, ma per essere davvero al sicuro in caso di foratura il ruotino è la soluzione più funzionale ed ecco perché gli esperti lo consigliano agli automobilisti, ritenendolo il compromesso migliore in quanto non soggetto ai limiti del kit di riparazione e meno ingombrante e costoso di una ruota di scorta standard.