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Ogni quanto devo cambiare pneumatici?

Published in montaggiogomme by Federico, 9/30/2021 (edited on 10/11/2021 ) 0

Ogni quanto si devono cambiare i pneumatici della vettura? Questa è forse la domanda più ricorrente fra gli automobilisti e iniziamo subito col dire che non esiste una risposta univoca: non c’è una durata che si può considerare “standard” delle gomme auto, in quanto sono tantissimi i fattori che incidono sulla loro longevità e altrettante le incognite che possono ridurre il ciclo vitale. Diciamo che con un’ottima manutenzione – ecco perché viene caldamente consigliata da esperti e addetti ai lavori! – e senza inconvenienti, si può arrivare a cambiare i pneumatici ogni 6 o 7 anni, mantenendo un rendimento efficiente nell’arco del tempo. Ma non sempre è così e per questo si rende necessario un controllo periodico e attento sullo stato di salute delle gomme, in modo da capire se sono ancora performanti oppure no.

Cambio pneumatici: incide la data di fabbricazione?

Fino a qualche anno fa la data di fabbricazione dei pneumatici era presa in considerazione come parametro principale circa la loro durata, una sorta di proiezione della data di scadenza della gomma stessa: questo mito però è stato sfatato e fortunatamente oggi sono pochi gli automobilisti che collegano la data in cui una determinata copertura è stata fabbricata con la durata del suo ciclo vitale. L’acronimo DOT (Department of Transportation) riporta la settimana e l’anno di produzione di ogni pneumatico, ma non ha nulla a che vedere con la sua longevità: quella dipende dalla manutenzione, come già anticipato in precedenza, dal tipo di uso che si fa della vettura, dal numero di chilometri annui, dalle strade che si affrontano, dalle condizioni climatiche nelle quali ci si trova più spesso a guidare… insomma, così tanti fattori da rendere impossibile fornire delle indicazioni precise sulla durata di uno specifico set di pneumatici.

Cosa influenza la durata delle gomme auto?

Il primo parametro che incide sulla durata dei pneumatici è ovviamente la tipologia di gomma: invernali ed estive garantiscono un chilometraggio superiore in confronto alle all season, naturalmente se usate in maniera appropriata nei loro rispettivi periodi di impiego e praticando sempre un’attenta manutenzione. Le coperture stagionali possono arrivare a superare i 45 mila chilometri di durata, mentre le all season si attestano intorno ai 30 mila o poco più, si tratta dunque di circa il 30% di differenza. A titolo puramente ipotetico, calcolando che un automobilista percorra in media intorno ai 10 mila chilometri all’anno, dopo più o meno tre anni dovrà provvedere a sostituire le gomme quattro stagioni, mentre le invernali e le estive arriveranno a circa 4-5 anni di durata, assicurando un ciclo vitale maggiore.

Gli altri fattori da tenere in considerazione

Non c’è solo la tipologia delle coperture, però: ovviamente il modo di usarle può impattare non poco sulla loro durata e allungarne oppure accorciare la vita; una guidamorbida” e attenta le sottoporrà ad uno stress inferiore, permettendo così al battistrada di durare più a lungo, mentre un approccio più aggressivo e sportivo comporterà anche un consumo superiore e quindi a lungo andare il chilometraggio che la gomma potrà garantire si ridurrà più o meno drasticamente. Da non sottovalutare poi l’immagazzinamento precedente alla vendita: uno stoccaggio corretto permette infatti al pneumatico di mantenere la sua integrità ed efficienza, mentre una conservazione non idonea può portare ad una diminuzione della durata poiché viene compromessa la struttura esterna della copertura, che può essere stata esposta alle intemperie oppure ai raggi solari, che causano un invecchiamento della gomma. Quando si acquistano pneumatici nuovi bisogna dunque essere certi che il rivenditore le abbia conservate in maniera ottimale, affinché siano realmente “nuovi”.

Pressione, carico, condizioni esterne

Non è finita qui: per far durare anni un set di gomme alla massima efficienza è necessario che viaggino sempre alla pressione corretta, indicata dal produttore del veicolo in base al modello di auto. Sia i pneumatici sgonfi che quelli gonfiati eccessivamente vengono sottoposti ad uno sforzo maggiore che comporta un’usura superiore oppure anomala del battistrada, compromettendo così la sua efficienza. Viaggiare con un’auto spesso a pieno carico è diverso rispetto al muoversi con un veicolo leggero, e pure questo fattore incide sulla durata della copertura, così come la tipologia delle strade e le condizioni climatiche; forti sbalzi di temperatura sono uno stress aggiuntivo per i pneumatici che con il tempo vedono diminuire l’elasticità della gomma, andando a pregiudicare il rendimento e obbligando l’automobilista alla sostituzione in quanto non più efficienti.

L’usura del battistrada

C’è poi la normativa da considerare: i pneumatici devono essere sostituiti quando lo spessore degli intagli presenti sul battistrada arriva a 1,6 millimetri, imposto come limite legale. Giunti a tale soglia, la gomma non sarà più in grado di assicurare l’aderenza necessaria, in modo particolare sul bagnato, e quindi diventa inevitabile la sostituzione. Come abbiamo visto, però, non tutte le gomme giungono alla soglia di 1,6 millimetri nello stesso lasso di tempo: alcune potrebbero arrivare dopo 2-3 anni per via di un uso intenso, altre dopo 5 o 6 e altre possono non raggiungerlo mai ma costringere ugualmente l’automobilista alla sostituzione, poiché con il tempo la mescola si è indurita e ha perso la sua capacità di generare grip, pur con uno spessore del battistrada di 3 o 4 millimetri. La sola certezza è che in prossimità di 1,6 millimetri bisogna provvedere al cambio gomme in quanto lo impone il Codice della strada.

Quanto sono importanti i controlli?

Sono fondamentali, soprattutto effettuati con regolarità una volta al mese, per individuare immediatamente eventuali anomalie oppure procedere al ripristino della pressione di gonfiaggio qualora venisse registrata una diminuzione. Solo attraverso questi controlli, da affidare ad un gommista, è possibile preservare i pneumatici e mantenerli in buona salute, in maniera tale che durino più a lungo nel tempo. In questo modo potranno raggiungere i 5 o 6 anni di impiego, oppure il limite legale dello spessore di 1,6 millimetri, al massimo dell’efficienza, garantendo sempre ottime performance e affidabilità. In assenza invece di controlli regolari, non solo la loro durata sarà inferiore ma potranno esserci anche dei cali a livello di prestazioni tali da rendere le gomme non affidabili al centro per cento e dunque non sicure, soprattutto quando le condizioni sono critiche o difficili e l’aderenza sull’asfalto precaria.

Le gomme hanno una data di scadenza?

Le gomme auto hanno una data di scadenza? No, al contrario di quanto pensino numerosi automobilisti non esiste una data entro la quale i pneumatici debbano essere sostituiti, sebbene molti fissino tale limite a 10 anni: non è così. Le gomme non scadono e vi sono casi limite – ovviamente da non prendere a esempio – di vetture con a bordo le stesse gomme da 18 anni (!), come emerso dalle indagini in seguito ad un incidente avvenuto nel Regno Unito. Difficile non pensare che fra le cause del sinistro vi sia stata pure la condizione tutt’altro che ottimale dei pneumatici che avevano sulle spalle quasi due decadi di utilizzo… Ed è forse stato proprio questo episodio che ha portato nel 2020 la Gran Bretagna a fissare un limite di utilizzo per le gomme auto che è proprio di 10 anni, ma questo non vale in Italia. Si tratta di un margine piuttosto ampio, dato che in media dopo 5 o 6 anni le coperture necessitano in genere di essere sostituite.

L’aspetto esteriore non è tutto

Di solito osservando il battistrada si può comprendere se una gomma è prossima ad esaurire il ciclo vitale nel caso in cui la superficie appaia decisamente consumata, tuttavia l’aspetto esteriore non è sempre indicativo: una gomma all’apparenza perfettamente integra potrebbe aver perso la sua efficienza a causa degli anni trascorsi, ciò avviene a coloro che non usano molto spesso l’auto e, seppur non usurati, i pneumatici sono invecchiati. In questa circostanza non è possibile rendersi conto del loro stato di salute osservando dall’esterno, ma alla guida si capisce subito se devono essere sostituiti in quanto si potrà riscontrare un decadimento delle performance, che comporterà ad esempio spazi di frenata più lunghi, minor tenuta di strada e diminuzione della trazione. Tutte condizioni che possono rendere pericolosa la guida, soprattutto in situazioni di aderenza precaria come in caso di strada allagata o con presenza di neve e ghiaccio. Sono proprio gli imprevisti a causare le difficoltà maggiori al volante e avere gomme al massimo dell’efficienza aiuta ad affrontarli nella maniera migliore, con tutta l’affidabilità e la sicurezza di cui si ha bisogno.