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Pneumatici termici vs invernali: differenze reali e uso corretto

Published in montaggiogomme by Federico, 29/12/2025 0

Pneumatici termici oppure invernali? Quale differenza c’è fra queste tipologie di gomme auto? E quali sono le più consigliate? Ecco tutte le risposte utili.

Quando si parla di gomme termiche, si fa riferimento anche ai pneumatici invernali: le due definizioni infatti possono essere considerate sinonimi, dato che si riferiscono allo stesso prodotto. In entrambi i casi si stanno prendendo in considerazione le coperture realizzate per affrontare la stagione fredda e adatte all’uso con temperature inferiori a 7 gradi centigradi. Ma da cosa nasce questa confusione nei termini? È un retaggio del passato, quando per affrontare strade innevate si dovevano avere a bordo le cosiddette gomme da neve; oggi queste sono state “inglobate” nei pneumatici invernali, che offrono la possibilità di circolare in inverno con qualunque condizione: asciutto, bagnato e in presenza, appunto, di neve e ghiaccio. Facciamo allora ulteriore chiarezza così da eliminare ogni fonte di dubbio per gli automobilisti.

Pneumatici invernali: quando è nata questa denominazione?

I pneumatici appositi per la stagione fredda sono stati denominati “invernali” a partire dal 2010, quando le modifiche al Codice della strada diedero una nuova dicitura a questo tipo di gomme, che come abbiamo anticipato possono essere impiegate in qualunque condizione durante il periodo invernale. Il loro utilizzo dunque non è strettamente legato alla presenza di neve e ghiaccio sulla strada, come avveniva con le gomme specializzate dette “da neve”, e il loro montaggio è correlato alle temperature, più che alle condizioni del meteo. Cosa significa? I pneumatici invernali sono realizzati per temperature inferiori ai 7 gradi centigradi, grazie alla loro mescola più morbida che raggiunge con maggior rapidità la temperatura di esercizio ideale per garantire l’aderenza di cui si ha bisogno quando fa freddo. Questa è la ragione per cui vengono definiti “termici”, poiché riescono a scaldarsi più rapidamente sfruttando la loro stessa composizione.

Quali differenze ci sono fra gomme invernali e termiche?

Per approfondire la risposta già fornita in precedenza, ribadiamo che non c’è alcuna differenza: con la definizione “gomme termiche” si intendono comunque i pneumatici invernali, si tratta pertanto del medesimo prodotto. All’interno del Codice della strada si fa riferimento esclusivamente alle gomme invernali, la dicitura “termiche” non è prevista dalle normative ma è una definizione nata appunto per sottolineare la capacità di queste coperture di aumentare “meccanicamente” la propria temperatura sfruttando le caratteristiche costruttive. In sostanza hanno le stesse peculiarità: quando sentirete parlare di pneumatici termici si sta facendo riferimento anche ai pneumatici invernali e viceversa, realizzati per l’uso durante la stagione fredda in tutte quelle zone in cui le temperature si avvicinano oppure scendono al di sotto dello zero. In tali situazioni, soltanto le gomme invernali/termiche sono in grado di fornire tutto il supporto di cui si ha bisogno per una guida sicura.

Come riconoscere i pneumatici invernali/termici?

Riconoscere i pneumatici invernali è davvero semplice: per legge, le gomme ammesse alla circolazione nei mesi invernali – ovvero da novembre ad aprile – devono essere dotate della marcatura M+S (dall’inglese mud+snow), in caso contrario non vengono considerate regolari. Tale marcatura è riportata anche sui pneumatici quattro stagioni, al fine di consentirne la circolazione durante l’inverno. Tuttavia, pur essendo al riparo da sanzioni nell’eventualità di controlli, non si è del tutto al sicuro: la marcatura M+S è infatti una sorta di autocertificazione che non dà garanzie circa le reali performance del pneumatico e spesso gomme contrassegnate da tale sigla si sono rivelate ampiamente insufficienti nelle condizioni invernali. La certificazione che distingue i pneumatici “realmente” invernali è la cosiddetta 3PMSF (3 Peaks Mountain Snowflake), ovvero il fiocco di neve stilizzato, rilasciato in seguito al superamento di alcune prove su neve e ghiaccio da parte della gomma. Solo i pneumatici dotati di questo simbolo possono essere considerati invernali – e termici – a tutti gli effetti e quindi sicuri anche in condizioni difficili.

Qual è l’uso corretto dei pneumatici invernali?

Come abbiamo già anticipato, l’uso corretto è strettamente correlato alle temperature: i pneumatici invernali funzionano al meglio con temperature inferiori ai 7 gradi, per cui vanno installati solo se nella propria zona le temperature scendono al di sotto di questa soglia. Con più gradi, infatti, tali coperture vanno incontro a surriscaldamento, proprio per via della mescola più morbida che le rende “termiche”, di conseguenza si ha un decadimento delle prestazioni e un consumo molto più rapido del battistrada. Il loro impiego, dunque, rischia di rivelarsi addirittura controproducente e persino pericoloso, in quanto le prestazioni saranno insufficienti. Inoltre adottando i pneumatici invernali non si ha obbligo di catene poiché solo su neve abbondante o su una spessa coltre di ghiaccio queste si rivelano più efficaci delle gomme specifiche: in tutte le altre situazioni, le coperture termiche assicurano un’efficacia superiore.

Quali sono le alternative alle gomme termiche?

Nella stagione invernale e con temperature inferiori ai 7 gradi, non ci sono alternative alle gomme termiche: solo queste ultime infatti garantiscono la sicurezza necessaria in tutte le condizioni di asfalto, quindi su asciutto, bagnato e con presenza di neve e ghiaccio. Le catene sono considerate dal Codice della strada equivalenti ai pneumatici termici, ma risultano più efficaci solo quando si ha bisogno di grip meccanico, fornito dal contatto delle maglie delle catene con la superficie stradale, perciò in situazioni ben circoscritte (neve abbondante oppure uno spesso strato di ghiaccio, come visto in precedenza). Si deve poi procedere alla loro immediata rimozione una volta superato il tratto innevato, in quanto non si può circolare con le catene sull’asfalto nudo, e questo le rende scomode. Sullo stesso piano si possono considerare anche ragni e calze da neve, che risultano nel complesso meno efficienti delle catene. Sono adatte a un uso sporadico, ma in linea di massima sono da preferire sempre e comunque le gomme termiche.

Posso lasciare i pneumatici termici a bordo del veicolo tutto l’anno?

Sembra assurdo, ma il Codice della strada non vieta espressamente l’uso dei pneumatici invernali in estate! Per cui, stando a quanto dice la legge, è possibile circolare durante i mesi estivi con a bordo gomme termiche, ma a proprio rischio e pericolo; questa tipologia di coperture infatti perde efficienza con il caldo incrementando le criticità a dismisura. Si verifica una notevole perdita di aderenza, un consumo elevato e anche difficoltà nella guida in termini di maneggevolezza e reattività. Per far capire “numericamente” cosa comporta avere a bordo pneumatici invernali in estate, basti pensare che lo spazio di frenata su asciutto è superiore di ben 18 metri in confronto a una gomma estiva su una vettura che viaggia a 100 km/h: una differenza notevole dalla quale è possibile evincere quanti rischi si corrono montando sull’auto gomme “sbagliate”.