Una bolla sulla superficie del pneumatico è un segnale di un problema che può rivelarsi piuttosto pericoloso, eppure spesso viene sottovalutata dagli automobilisti: è un errore che non si deve mai commettere, poiché può portare a conseguenze anche gravi come il cedimento della gomma o un suo scoppio improvviso. Tale fenomeno può avvenire senza preavviso, magari mentre si viaggia a più di 100 chilometri orari in autostrada, con esiti che è meglio non immaginare neppure. Per tale ragione è necessario intervenire prontamente se si manifesta questa problematica: ma cosa bisogna fare se c’è una bolla nella gomma? Scopriamo di più sulla struttura dei pneumatici, su come si formano le bolle e in che modo agire per evitare guai ben peggiori.
La parte esterna della copertura che noi vediamo sono i fianchi e il battistrada, composto dalla mescola che deve garantire la necessaria aderenza a contatto con l’asfalto. Al di sotto di essa è collocata una struttura a strati formata da fili metallici, corde e tessuto, che serve a rinforzare la gomma e a definire la forma stessa del pneumatico, limitando la sua deformazione durante l’utilizzo. Affinché questi strati rimangano uniti fra di loro vengono impiegati rivestimenti adesivi ed è proprio quando si verificano dei problemi a questi elementi “collanti” che possono comparire bolle sulla superficie della copertura. Le problematiche potrebbero sorgere come difetto di fabbrica sfuggito ai controlli (causato da contaminazioni in fase produttiva) oppure in seguito a danneggiamenti provocati da urti con marciapiedi, cordoli o buche, che alterano la struttura interna del pneumatico, andando a compromettere la sua resistenza e la tenuta nel tempo.
Una bolla, che può essere definita anche ernia, è una sorta di rigonfiamento che compare sulla superficie della gomma, sul battistrada oppure sul fianco; se si tratta di un difetto di fabbrica – eventualità comunque piuttosto rara – in genere si manifesta poco dopo il montaggio, accompagnata talvolta da altri segnali di cedimento del pneumatico. In questo caso, il cliente può richiedere una verifica al produttore e se venisse riscontrato il difetto, ha diritto ad un rimborso per il mancato chilometraggio (naturalmente se la gomma rientra ancora nei termini della garanzia). In una prima fase può presentarsi di piccole dimensioni, tanto che un automobilista può pure non notarla, ecco perché si consigliano controlli regolari presso un’officina, capace di individuare anche le più piccole anomalie. Col tempo le sue dimensioni aumentano e nei casi peggiori si può addirittura vedere la tela che compone la carcassa della gomma. Non sempre poi la formazione della bolla è immediatamente conseguente ad un urto, a volte può trascorrere molto tempo prima della sua comparsa, per questo può risultare difficile risalire al danneggiamento che l’ha provocata.
Quando si nota una bolla, c’è soltanto una cosa da fare: sostituire il pneumatico con il ruotino, soluzione temporanea in attesa di montare una gomma nuova. Non ci sono alternative a questa operazione, infatti una copertura che presenta una bolla non può essere riparata in alcun modo e il cambio ruota è l’unica opzione possibile. Se non si è pratici con questo tipo di intervento, ci si deve recare con estrema cautela dal proprio gommista affinché sia lui a provvedere alla sostituzione. Bisogna procedere con un’andatura moderata, perché ad alte velocità sono più elevate le possibilità che la bolla possa scoppiare improvvisamente; allo stesso modo possono causare le medesime conseguenze gli innalzamenti improvvisi della temperatura del pneumatico, più probabili con l’elevata velocità e l’aumento delle rotazioni, perciò circolando a velocità contenuta si può limitare il rischio di cedimenti improvvisi.
Ai fini pratici sull’intervento da compiere, non cambia nulla: in entrambi i casi si deve provvedere alla sostituzione. Tuttavia, pur essendo questo fenomeno pericoloso su qualunque pneumatico, lo è decisamente di più se si verifica su quelli anteriori, in quanto un eventuale cedimento o scoppio renderebbe la vettura impossibile da controllare pur viaggiando a velocità moderata. Per cui se compare una bolla su una delle gomme anteriori, bisognerebbe provvedere subito al cambio evitando di mettersi alla guida anche se solo per pochi chilometri, poiché il rischio per il guidatore e gli eventuali passeggeri sarebbe troppo grande in caso la struttura interna della copertura dovesse cedere all’improvviso. Il suggerimento è quindi quello di installare il ruotino se non si ha a disposizione una ruota standard per la sostituzione e poi provvedere in un secondo momento al montaggio di quest’ultima, azzerando così i pericoli correlati alla circolazione con una gomma che presenta una bolla sulla sua superficie.
Non è possibile riparare un pneumatico che presenta una bolla né quando è montato, né in seguito alla sua sostituzione, in quanto trattandosi di un problema a livello strutturale significa che la gomma è irrimediabilmente danneggiata, che si tratti di un difetto di fabbrica o della conseguenza di un urto. La copertura su cui compare una bolla dovrà essere correttamente smaltita come PFU, perché non si può agire in alcun modo su di essa per ripristinarne la funzionalità. Purtroppo è una tipologia di danneggiamento irreparabile, ma per fortuna non così frequente, almeno per quanto concerne il difetto di fabbrica. Per evitare che si verifichi bisogna limitare il più possibile gli urti, in maniera da preservare nella sua integrità la struttura interna che compone la carcassa della gomma.
La prudenza alla guida, come appena visto, sicuramente aiuta e non esponendo le proprie gomme a urti si riduce il rischio di formazione delle bolle. Tuttavia c’è anche un’altra cosa che un automobilista può fare: puntare su pneumatici di qualità, di categoria premium, costruiti con materiali studiati appositamente e perciò capaci di garantire maggiore longevità e resistenza. All’interno delle aziende di riferimento del settore, poi, sono anche più accurati i controlli di qualità, per cui si riduce ulteriormente il pericolo che possano comparire difetti di fabbrica a minare l’integrità della copertura. Al contrario i pneumatici low cost, essendo costruiti con tecnologie e materiali di qualità inferiore, sono più esposti al rischio di formazione di bolle in quanto vantano una resistenza inferiore in caso di urti e perciò tale fenomeno può verificarsi con maggior frequenza nell’arco del ciclo di vita della gomma.
Sì, si tratta dei pneumatici ribassati, la cui spalla di dimensioni ridotte è più soggetta a danneggiamenti in caso di urti con marciapiedi o buche, per cui aumenta il rischio che possano comparire delle bolle sulla superficie della copertura. Tale pericolo è persino superiore se le gomme ribassate sono state montate su cerchi con un diametro grande, e qualora si utilizzino ruote di questo tipo la cautela alla guida dev’essere ancora maggiore per evitare che le gomme possano subire urti o colpi durante l’utilizzo della vettura. È uno dei principali aspetti negativi che contraddistinguono i pneumatici ribassati, capaci sì di esaltare il lato sportivo di una vettura e le sue performance ma allo stesso tempo più fragili in confronto a quelli standard. Ad ogni modo, pure in questo caso se si notano delle bolle su un fianco oppure sul battistrada, bisogna provvedere immediatamente alla sostituzione della gomma.