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Pneumatici fuori uso: nasce la tecnologia a zero emissioni

Published in montaggiogomme by Matteo Lecca, 11/9/2018 (edited on 5/11/2020 ) 0

PFU Innovation è il nome della start up italiana che ha creato l’EPR10, un impianto destinato alla gestione e allo smaltimento dei pneumatici fuori uso completamente ecocompatibile e a zero emissioni. Un macchinario rivoluzionario che rappresenta una svolta nella pratica di trattamento delle gomme giunte al termine del loro ciclo vitale, un’operazione che risulta difficoltosa e soprattutto dispendiosa ma necessaria, poiché le coperture ormai esauste devono essere assolutamente trattate in maniera specifica per evitare che possano causare danni ambientali e alle persone.

Se non lavorate con interventi appositi, le gomme per auto possono impiegare fino a un secolo per deteriorarsi completamente, un periodo davvero lungo durante il quale rilasciano nell’ambiente i componenti chimici di cui sono composte. Negli ultimi anni sono stati compiuti passi avanti nella gestione dei pneumatici fuori uso con la creazione di consorzi che si occupano della raccolta e dello smaltimento delle gomme usufruendo del contributo Pfu che ogni automobilista versa nel momento in cui acquista pneumatici nuovi per la propria vettura, tuttavia resta ancora tanto da fare, visto che le discariche sono la soluzione a cui si ricorre più spesso per liberarsi delle coperture a fine vita.

PFU Innovation: un nuovo modo di trattare i vecchi pneumatici

Sino ad oggi l’iter del trattamento dei vecchi pneumatici prevedeva che venissero sminuzzati e sbriciolati, e poi ulteriormente lavorati per eliminare tutte le parti non in gomma; un procedimento laborioso e perciò lungo, con costi di gestione elevati rispetto al risultato finale, ovvero i residui di gomma da impiegare per altri utilizzi. Proprio per snellire e migliorare questo processo, PFU Innovation ha pensato ad un macchinario innovativo che permette di dimezzare il consumo di energia necessaria per il trattamento dei vecchi pneumatici, ricavando poi un prodotto finale migliore dato che è possibile ottenere gomma pura al 99%.

L’EPR10 – questo il nome del dispositivo – occupa inoltre meno spazio in confronto ai macchinari attualmente in uso e rappresenta un primato italiano, visto che al momento nessun altro Paese al mondo può vantare un sistema simile. Gli elementi di cui è composto un pneumatico vengono separati fra loro grazie ad un meccanismo che prevede l’impiego di acqua ad altra pressione. Questo tipo di intervento permette di snellire l’intero processo, poiché le diverse componenti della gomma sono separate fin dall’inizio e perciò non è richiesto un ulteriore setaccio al termine della triturazione. Il risultato finale sono granelli di elevata purezza, da impiegare poi per realizzare un vasto numero di prodotti in gomma, dall’asfalto drenante all’erba sintetica, passando per pannelli fonoassorbenti e materiali utili per la coibentazione e l’isolamento acustico.

L’impianto EPR10 può rappresentare una svolta soprattutto in Italia, Paese nel quale il recupero dei pneumatici fuori uso si attesta intorno al 23% contro una media europea che raggiunge addirittura il 51%; dobbiamo recuperare molto terreno dunque e chissà che il macchinario ideato da PFU Innovation non sia proprio ciò di cui avevamo bisogno per migliorare l’operatività in questo particolare settore.