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Pioggia gelata: un ostacolo per gli attuali pneumatici

Published in montaggiogomme by Matteo Lecca, 3/19/2018 (edited on 5/11/2020 ) 0

I cambiamenti climatici hanno portato ad una “ridefinizione” dei limiti temporali delle stagioni: il passaggio dall’inverno alla primavera è meno graduale e così può capitare di ritrovarsi a fare i conti con gelate e repentini abbassamenti della temperatura anche quando la stagione primaverile è alle porte. Gli automobilisti possono dunque trovarsi ad affrontare strade innevate o ghiacciate “fuori stagione”, che non rappresentano un problema per i pneumatici di alto livello, sia invernali che all season. Una recente analisi ha però rivelato che, a dispetto degli indubbi e notevoli progressi della tecnologia (che hanno reso i pneumatici per auto sempre più performanti ed affidabili), c’è una condizione nella quale anche le migliori gomme risultano poco efficaci: la pioggia gelata.

Allo stato attuale, infatti, non esistono coperture capaci di garantire adeguata efficienza in tali condizioni: la cosiddetta “freezing rain” ha costretto nelle scorse settimane a chiudere diversi tratti autostradali in Italia, proprio per via dell’aderenza precaria sul fondo stradale. La pioggia gelata – che viene definita anche “gelicidio” – è ritenuta una fra le condizioni più pericolose per chi si trova al volante, in quanto non esistono strumenti abbastanza efficaci con cui affrontarla. Quando, nello specifico, si può parlare di pioggia gelata? Si tratta di una situazione particolare nella quale le precipitazioni passano dallo stato liquido mentre sono in aria a quello ghiacciato nel momento in cui toccano terra, su fondo stradale con temperatura di qualche grado inferiore allo zero. Quello che si forma è una lastra di ghiaccio che si presenta estremamente scivolosa e non offre alcuna aderenza ai pneumatici. Inoltre risulta difficilmente visibile e ciò ne incrementa la pericolosità.

Come ci si comporta in caso di pioggia gelata?

Lo strato di ghiaccio che si forma sull’asfalto in caso di pioggia gelata è trasparente e perciò non semplice da individuare per chi si trova al volante di una vettura. Questo fenomeno – che in Francia chiamano “verglas” – rende la superficie stradale molto insidiosa e attualmente non esistono pneumatici capaci di garantire aderenza sufficiente in queste condizioni. Per evitare tale situazione bisognerebbe intervenire con lo spargimento di sale sull’asfalto oppure con il riscaldamento della superficie stradale; è facile intuire che non si tratta di soluzioni da poter applicare su larga scala, per cui in caso di pioggia gelata l’automobilista si ritrova praticamente “indifeso”. Per fortuna si tratta di un fenomeno non così frequente, che si verifica solo con precise condizioni, tuttavia almeno qui in Italia siamo impreparati ad affrontarlo. Allo stato attuale, infatti, i pneumatici invernali offrono prestazioni ottimali sulla neve o su strada bagnata, ma risultano vulnerabili in caso di “freezing rain”.

Esistono gomme per auto in grado di assicurare adeguata aderenza con la pioggia gelata? La risposta è sì: i pneumatici impiegati nei Paesi del nord Europa sono capaci di affrontare la pioggia gelata, riducendo i rischi per gli automobilisti. E allora perché non utilizzarli anche in Italia, verrebbe da chiedersi; poiché, molto semplicemente, sono pneumatici specifici per temperature estremamente basse, addirittura inferiori allo zero. In Italia non possono essere adoperati in quanto anche un lieve aumento della temperatura causerebbe un consumo eccessivo del battistrada, rendendo la gomma praticamente inservibile. La mescola infatti è molto morbida proprio per far fronte alle temperature basse che comportano la formazione di ghiaccio sulle strade.

Ci sono alternative a questo tipo di coperture? Sì, ma in Italia sono vietate: con le gomme chiodate si potrebbe circolare senza correre rischi in caso di pioggia gelata, ma nel nostro Paese non è consentito l’uso di pneumatici chiodati. Agli automobilisti restano dunque solamente le catene, da montare su asfalto che presenta lastre di ghiaccio venutesi a formare in seguito a pioggia gelata; le catene, infatti, riescono a far presa sulla superficie ghiacciata incidendola e garantendo così un livello minimo di aderenza, a patto però di circolare a velocità molto bassa. La tecnologia ha permesso un’evoluzione straordinaria nel settore pneumatici ma è difficile ipotizzare la creazione di coperture adatte a questo tipo di condizione: bisognerebbe realizzare infatti gomme con una “finestra” di utilizzo estremamente ridotta – almeno per quanto riguarda le nostre latitudini – e con mescole decisamente troppo morbide per le temperature medie presenti nel nostro Paese, che finirebbero per rovinarsi in tempi rapidi.

Due sole armi, dunque, sono a disposizione degli automobilisti in caso di pioggia gelata: la prudenza e la bassa velocità. Inoltre il passaggio intenso di veicoli è in grado di impedire o rallentare la formazione dello strato di ghiaccio sull’asfalto, evitando così la comparsa del cosiddetto “verglas”. Ecco perché sulle strade trafficate si riducono le possibilità che sul fondo stradale la pioggia gelata attecchisca, ma ciò non significa che si possa circolare in totale sicurezza: è sempre necessaria prudenza e mantenere una velocità limitata in quanto l’aderenza non è comunque ottimale.