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Le mille vite di un vecchio pneumatico

Published in montaggiogomme by Matteo Lecca, 7/6/2020 0

Che i vecchi pneumatici riciclati possano diventare strumenti funzionali – per la realizzazione di pannelli insonorizzanti o nella creazione di asfalto di nuova generazione – è un dato ormai assodato, quello che probabilmente non molti sanno è che i cosiddetti PFU, ovvero pneumatici fuori uso, possono trasformarsi anche in accessori di moda e fare tendenza, come dimostra l’azienda torinese Cingomma, che dal recupero di gomme dismesse realizza cinture, borse, portafogli e portachiavi, nonché complementi d’arredo. Insomma, una volta concluso il suo compito, un vecchio pneumatico può avere ancora mille vite davanti a sé, sotto diverse forme e rimodellato per scopi differenti. In questo modo l’utile, ovvero il riciclo di un prodotto giunto a fine vita, si unisce al dilettevole, strizzando l’occhio alla moda.

Un’idea innovativa che nasce dal passato

Ciò che guarda al futuro spesso proviene dal passato, come nel caso delle cinture ricavate da vecchi pneumatici, una pratica alla quale spesso ci si affidava tanti anni fa quando le risorse economiche scarseggiavano e bisognava fare di necessità virtù, arrangiandosi con ciò che si aveva a disposizione. Il lavoro nel caso di Cingomma è affidato ad artigiani italiani, che modellano la gomma per darle una nuova forma e riutilizzarla così sotto altra veste rispetto a quella precedente. A livello produttivo si stanno perciò scoprendo le infinite potenzialità dei vecchi pneumatici, che una volta terminato il ciclo di vita possono rivelarsi ancora utili – e parecchio! – in molti altri ambiti differenti e non mancano le dimostrazioni in tal senso, quella di Cingomma è una tra le tante che testimoniano in quali modi una vecchia copertura può essere utilizzata nuovamente con successo dopo essere stata dismessa.

Le gomme da smaltire

Ogni anno in Italia si stima debbano essere smaltite circa 380 mila tonnellate di pneumatici, la cui gestione è affidata ai consorzi che si occupano della raccolta delle vecchie gomme presso officine e gommisti. Questo lavoro è finanziato dagli automobilisti stessi che versano il contributo PFU all’atto dell’acquisto di gomme nuove, naturalmente se comprate tramite canali legali: ecco perché bisogna evitare di acquistare da rivenditori non certificati, che spesso per proporre prezzi concorrenziali evitano di comprendere nel costo complessivo il contributo PFU e talvolta persino l’Iva. A conti fatti si tratta di gomme illegali, che non rientrano nel computo di quelle che dovranno essere raccolte al termine del loro ciclo vitale, e pertanto non essendo conteggiate non potranno poi far parte del percorso di riciclo, finendo nelle discariche o nei cumuli di pneumatici nelle campagne che risultano estremamente dannosi per l’ambiente. Perciò bisogna affidarsi solo a rivenditori – fisici e online – certificati, per tutelare sia l’ambiente che se stessi.

Il potenziale dei vecchi pneumatici

Come dimostra l’operato dell’impresa Cingomma, i vecchi pneumatici hanno ancora un elevato potenziale e le testimonianze non mancano; in molte città si comincia ad usare il polverino delle gomme dismesse nella realizzazione dell’asfalto, una soluzione che consente di incrementare la sicurezza per chi guida e la resistenza del manto stradale stesso, con minor necessità di manutenzione. Il medesimo materiale viene impiegato per la creazione delle pavimentazioni sintetiche negli impianti sportivi, come ad esempio le piste d’atletica, e ancora nel campo dell’insonorizzazione: pannelli fonoassorbenti ricavati da gomme usate sono stati adoperati nell’Auditorium di Parma, proprio perché consentivano un miglioramento dell’acustica grazie alle loro caratteristiche. Rispetto a qualche decennio fa dunque, il pneumatico consumato non dev’essere visto come un oggetto da gettare via, ma come uno strumento che si può usare ancora in molti altri modi attraverso il riciclo, grazie al quale possiamo tutelare l’ambiente e ricavare al contempo un vantaggio dai nuovi impieghi delle vecchie gomme.