Nel ricchissimo panorama che caratterizza il mercato delle gomme auto, ci sono brand che possono risultare sconosciuti a numerosi automobilisti ma che non vanno scartati a priori per tale ragione, in quanto si avvalgono di tecnologie moderne poiché appartengono ai colossi del settore. Bridgestone, Michelin, Continental infatti comprendono nella loro galassia vari marchi minori, con i quali propongono prodotti low cost che vanno quindi ad occupare segmenti differenti di mercato rispetto ai top di gamma, ma sfruttando tutto il know how delle aziende leader del settore. Per rendere la scelta più semplice e chiara agli automobilisti, quindi, potrebbe essere utile scoprire quali brand sono controllati da aziende di riferimento ben più conosciute, per chi non punta ai prodotti di fascia alta ma non vuole rinunciare alla qualità.
Il mercato dei pneumatici economici è molto allettante anche i per grandi marchi del settore, poiché attira numerosi guidatori che per varie ragioni non hanno bisogno di prodotti top di gamma e puntano quindi su quelli meno costosi, cercando naturalmente un buon rapporto fra qualità e prezzo. Per tale motivo i colossi hanno acquisito marchi meno noti riversando su di loro la tecnologia e l’esperienza maturata negli anni, per offrire gomme auto valide a costi contenuti, sia per il produttore – in fase progettuale e realizzativa – che per i clienti. Le “galassie” dei grandi costruttori possono apparire confusionarie, ma in realtà non lo sono perché i diversi brand secondari sono suddivisi in base al tipo di produzione e alla qualità del pneumatico: è facile intuire che i top di gamma sono sempre riconducibili al marchio principale, e saranno quindi griffati Michelin, Continental, Bridgestone, Goodyear etc.
Cominciamo la nostra analisi dei colossi del settore con quelli che inglobano più marchi minori all’interno del mercato europeo: si tratta di Michelin e Continental. Il costruttore francese possiede 5 aziende di secondo piano: Kleber e BF Goodrich producono gomme di poco inferiori alle premium Michelin, mentre quelle economiche sono affidate ai brand Riken, Kormoran e Tigar. L’universo Continental è ancora più ampio, con ben 9 marchi controllati dall’azienda tedesca. Rientrano nella categoria “quality” i pneumatici realizzati da Uniroyal, Semperit e General Tire; nel segmento “budget” operano Barum, Gislaved, Matador e Mabor. Infine, c’è quello “private” di cui fanno parte Sportiva e Motrio. Ciascuno di questi marchi agisce sotto la diretta influenza di Continental, che in questo modo può diversificare la propria proposta agli automobilisti coprendo in sostanza qualunque segmento di mercato con prodotti di fasce di prezzo anche molto differenti fra loro.
Il mercato delle gomme auto può essere a pieno titolo definito un universo variegato, data la sua composizione. Anche Bridgestone presenta tre marchi che non possono essere definiti economici, bensì di seconda fascia: si tratta di Firestone (il più conosciuto dei tre), Seiberling e Dayton. Sono tre pure per Goodyear i brand controllati, con Dunlop che si affianca al marchio principale nella produzione di pneumatici premium, e Sava e Fulda per le gomme di seconda fascia. Più contenuta invece la galassia Pirelli, che ha solo un marchio secondario, denominato Formula, a cui è delegata la produzione di gomme di fascia inferiore rispetto a quelle che portano il nome Pirelli sul fianco. Dopo aver analizzato la composizione dei vari colossi, è necessario precisare che le aziende minori non offrono scarti dei grandi brand, bensì pneumatici realizzati per esigenze differenti ma con tecnologie all’avanguardia e spesso al livello di quelle dei top di gamma, rispettando quindi in toto gli standard relativi alla sicurezza.