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EcoTyre: raccolta straordinaria di 250 mila pneumatici dismessi

Published in montaggiogomme by Matteo Lecca, 10/25/2018 (edited on 5/11/2020 ) 0

Il consorzio EcoTyre ha dato l’annuncio dello stanziamento di un budget extra per la raccolta straordinaria dei pneumatici fuori uso al di fuori della filiera legale. Anche quest’anno, infatti, a dispetto delle normative e degli sforzi degli operatori del settore, ci si ritrova a fare i conti con il fenomeno dei Pfu abbandonati, spesso in discariche a cielo aperto; si stimano in oltre 250 mila i pneumatici dismessi che dovranno essere raccolti da parte di EcoTyre entro la fine del 2018, un’operazione resa possibile dal contributo volontario messo a disposizione da produttori di gomme e importatori schierati dalla parte della legalità.

In parallelo continuerà la gestione ordinaria della raccolta operata negli oltre 10 mila punti dislocati sul territorio e adibiti al deposito di coperture per auto giunte al termine del loro ciclo vitale. Gli interventi straordinari saranno concentrati in particolare in tre regioni italiane, Sicilia, Campania e Liguria, in cui la situazione relativa allo smaltimento delle gomme fuori uso risulta critica, anche per la problematica gestione da parte dei consorzi incaricati che non effettuano i ritiri previsti con regolarità.

Un contributo per l’ambiente

Il contributo stanziato si rivela di fondamentale importanza per contrastare un fenomeno le cui cifre generano una certa preoccupazione: come precisato dal presidente di EcoTyre Enrico Ambrogio, in un anno sono tra 20 mila e 30 mila le tonnellate di pneumatici che entrano nel mercato di ricambio in maniera illegale, andando ad ingrossare le fila di gomme che poi verranno dismesse, stimate in un totale di circa 4 milioni di pezzi. Una battaglia che richiede risorse per essere combattuta ed ecco che un budget extra consente almeno di mettere una pezza nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente all’interno di una situazione che molti operatori del settore definiscono critica. Tanto si è fatto nell’ultimo decennio, ma la strada appare ancora lunga per arrivare a un corretto smaltimento di tutti i pneumatici fuori uso.

A ciò si aggiungono le mancanze dentro la filiera stessa, in cui la raccolta non sempre viene svolta regolarmente e in tutte le aree del territorio nazionale preposte a tale scopo. Gli interventi extra non sono coperti dal contributo Pfu che gli automobilisti versano al momento dell’acquisto di nuovi pneumatici, e dunque possono essere effettuati solo se si dispone di fondi straordinari da dedicare a queste operazioni di recupero non previste.

L’illegalità nell’ambito dello smaltimento dei Pfu comporta costi per la collettività: infatti sono circa 12 i milioni di euro di contributi per i pneumatici fuori uso non pagati, che dunque non possono essere impiegati dai consorzi per la regolare raccolta delle gomme, e a ciò si aggiungono altri 80 milioni di euro di evasione dell’Iva. È necessario quindi uno sforzo ulteriore di controllo per contrastare queste sacche di illegalità che causano danni economici ma soprattutto ambientali, ignorando quanto siano nocive le discariche di pneumatici per il nostro ecosistema e quanto sia importante riuscire a smaltirli correttamente anche in un’ottica di riciclo.